Dittatura del benessere

Cronaca dell’Aufguss: dittatura del benessere

Temi sempre attuali quelli affrontati da Corrado Zanetti nel racconto Il manoscritto di Zello in Sauna a Zello nel 2018

Situazioni attuali che si vedono sempre, ogni volta in sauna:

Speriamo che dagli errori, raccontati egregiamente da Corrado e confermati e condivi in questo articolo, si possa migliorare

Che possa fare comprendere finalmente che la Sauna e gli “aufguss non “sono degli eventi da Circo Massimo“, la sauna non è il circo massimo e le regole di igiene vanno rispettate e fatte rispettare.

Testo di Corrado Zanetti (23 luglio 2018)

“Sabato sera e domenica a Zello il mio Aufguss con Maurizio Magalotti e Fede Pierga, che con i loro asciugamani hanno “musicato” questo racconto. (Durata lettura: 14 min. ca)

Zello, 2018 – 2049

Il Manoscritto di Zello

Valle del Sillaro, Appennino emiliano-romagnolo, luglio 2049. Da un manoscritto di un saunista viandante ritrovato durante i lavori di costruzione dell’Oasi di Zello Resort Naturist Wellness Club 7 stelle.

Me le ero ripetute per tre volte, tre come le gettate.

Tre gettate tre essenze, formula basica ma ammessa dalla Suprema legge del Benessere. Stai concentrato, mi dicevo, ce la posso fare a ricordarle nel loro ordine:

Mix d’incensi “San Giovanni”, Abete siberiano, saro, menta e mandarino.

Stavo facendo l’errore di sempre: ripetermi continuamente la successione delle essenze, che è poi il modo migliore per dimenticarle.

Lo sapevo, e lo sapevano anche Loro, gli agenti provocatori della Dittatura del Benessere.

Logico che fossi ansioso.

Come lo può essere un artista in un regime che sputa sulla poesia e che condanna al braciere i liberi sventolatori.

La gogna, naturalmente, è anche mediatica.

Non passa giorno che SaunaCrime, il canale online della Dittatura dedicato ai crimini dei meister, non pubblichi qualche articolo denigratorio:

– “Allergico al Vetiver ha una crisi isterica in sauna. Arrestato l’Aufgussmeister: non aveva dichiarato l’essenza. L’accusa chiede la condanna all’immersione per la durata di tre gettate in un barile di essenza di mirra.

L’avvocato difensore: Chiederò la seminfermità mentale, solo un pazzo userebbe il Vetiver puro senza associarlo almeno al limone.

– “Non sventola a tempo di musica, meister condannato ad ascoltare per 7 giorni canzoni italiane del Novecento.

Lui supplica il giudice: La prego, non Gianna Nannini!

Ma la Corte lo condanna ad una settimana supplementare di Edoardo Bennato”.

Eccone un altro, questo è un velenoso commento in prima pagina scritto dal direttore di SaunaCrime:

– “Aufguss senza emozioni, uno scandalo senza fine. La Dittatura intervenga”.

E poi, un fatto di cronaca che ha destato scalpore, forse lo ricorderete:

– “Quinta panca senz’aria, ospiti inferociti: “Siamo rimasti per 30 secondi a soffocare nell’angolo in alto a sinistra.

La ridicola difesa del meister: «sono piccolo, non potevo arrivarci»”.

Ma alla Dittatura che schiaccia ogni dissenso sventolatorio c’è anche chi dice no.

Famoso, anche per la durezza della pena inflitta, è l’eroico atto di ribellione di un meister che si è rifiutato di eseguire il ‘doppio pettine’.

Lo hanno legato ad un’altalena meccanica in movimento perpetuo, avanti e indietro, avanti e indietro.

Per tre mesi!

Capite ora?

Capite il rischio al quale va incontro un meister quando è costretto dalla Dittatura a prestare i propri servizi?

Loro ti terrorizzano così, insinuandosi nelle tue insicurezze.

Insomma, non ero per niente tranquillo e mi facevo un sacco di domande che in una democrazia apparirebbero quantomeno inopportune, ma che in una dittatura possono fare la differenza tra la vita e la morte.

E se c’è qualcuno che è allergico al Neroli? O, peggio, che lo è a propria insaputa? Un incubo.

Mai visto nessun allergico a qualche essenza uscire dalla sauna all’annuncio degli oli essenziali, ma ciò non significa che non possa accadere, e siccome la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo, l’eventualità di dimenticare o sbagliare le essenze è una reale e concreta fonte di terrore per un meister nell’Era della Dittatura del Benessere.

Io stesso, nel denunciare la triste condizione di profondo disagio personale e di sudditanza psicologica nella quale sono stati ridotti gli Aufgussmeister in questo Paese, rischio grosso.

Ma non posso tacere mentre assisto a questo sfacelo.

E da qui, da questo luogo che è stato felice e libero, da questa enclave della resistenza naturista che ha lottato fino all’ultimo per non essere trasformata in un sanguinario divertimentificio, da questo che storicamente è stato l’ultimo baluardo contro la follia, ho deciso di svelare le subdole tecniche di distrazione di meister messe in atto dai saunisti provocatori e dalle spie della Dittatura.

(seconda gettata)

Sempre più meister, intossicati dal virus dell’ansia da prestazione cinicamente diffuso in questi ultimi anni in ogni distretto saunistico, stanno progressivamente perdendo lucidità.

Indotti a recidere il cordone ombelicale che li teneva legati alla propria originaria e intima passione per l’Aufguss, sono rimasti orfani del fondamentali, vacui asciugamani che fluttuano scompostamente nella banalità, fantasmi in un palcoscenico che non ha più storie autentiche da raccontare.

Uno dei sintomi premonitori di tale nefasta involuzione è proprio la tendenza a dimenticare le essenze. Forse i meister non temono abbastanza la severa condanna a cui possono andare incontro?

Al contrario: è proprio il terrore di quella condanna a paralizzarli.

Cercano disperatamente nella memoria breve, annaspano nel ricordo delle boccette, abbassano lo sguardo verso il mastello, come se quelle candide bocce con un capezzolo di vario colore sulla coppa potessero suggerire gli oli eterei di cui sono dispensatrici.

Sono sintomi evidenti, questi, degli sciagurati effetti indotti nei meister dal disegno criminoso delle èlite della Dittatura.

L’obiettivo, per quanto raccapricciante, appare ormai chiaro:

fare dell’Aufguss un gioco perverso dove il meister, indotto in uno stato di crescente alienazione e turbe autoreferenziali, subisce come un gladiatore da sacrificare nell’arena le ingiurie dei Picadores delle saune della Dittatura.

Una corrida dove lo show lo fa il pubblico, divertendosi a sbertucciare i meister.

I nuovi barbari irridono irriverenti dagli spalti quando i meister augurano “buon relax”.

Si scompisciano dalle risate se chiedono di “mantenere il silenzio durante l’intera durata del rituale”.

Rullano i piedi sulle panche se osano ripetere loro di “mantenere tutto il corpo sull’asciugamano”, e lanciano cori di ‘buuu’ se raccomandano “una bella doccia fredda alla fine partendo dalla parte più lontana dal cuore”.

Sì, proprio loro, saunisti mostri, mutanti frutto di una evoluzione a rovescio, che il cuore ce l’hanno troppo, troppo vicino al buc…

No, le parole non servono per descrivere certe sconvenienti vicinanze, talune scandalose aderenze, certune compiaciute commistioni tra serietà e porcate.

I nuovi saunisti del terzo millennio godono nel vedere soffrire i meister, il loro benessere è masochisticamente tanto più intenso quanto più grande è il patimento dei primi.

Gli aufguss sono ormai diventati degli eventi da Circo Massimo, dove non scorre il sangue ma gocciola inesorabile a terra la dignità, dove nascono i pregiudizi destinati a diventare maldicenze.

Le essenze le ho dette vero?

Disse: “Se vuoi, ci metto un attimo a seminare la sauna di trappole!”

Il sorrisino era quello della maschera di Anonimus, ma il Gran Maestro non scherzava, e a modo suo aveva svelato la perfida strategia che guida la ricerca del benessere oggi, nell’anno 2049.

I tranelli tesi ai meister, in particolare ai principianti, le vittime preferite, possono essere i più disparati. Eccone qualche esempio, tra quelli emersi nel corso di una lunga inchiesta sotterranea nata dalle sofferte testimonianze di alcune tra le vittime sottoposte all’esame di ammissione alla forza lavoro della Dittatura.

Sono documentati la sostituzione senza preavviso della musica scelta dal meister; lo spegnimento della sauna per vedere se il meister se ne accorge;

la furtiva perdita dell’asciugamano dietro la schiena, sempre per verificare se il meister, tutto preso dalla sua sventolata, si è accorto che un ospite sta contaminando il legno della sauna con il suo sudore;

fino alla ingannevole offerta di supporto al meister nel controllo delle condizioni degli ospiti stessi all’uscita dalla sauna, per vedere se il meister accetta ringraziando o se, come dovrebbe fare per non essere bocciato in professionalità, rifiuta l’aiuto.

L’Aufguss del terzo millennio è un mondo che si è fatto impossibile. Ormai non si trovano quasi più saune che non siano cadute sotto l’influenza della Dittatura, la situazione si sta facendo disperata.

Alcuni meister si stanno rifugiando in quelle che sembrano essere diventate le sole oasi di libertà ancora praticabili: i club privè.

Altri si dissociano ed entrano in clandestinità, qualcuno si è messo al calduccio sul divano di casa sotto la copertina intento a controllare tutti i post degli altri dopo avere resettato i propri.

Alcuni coraggiosi e indomiti meister vocati al sacrificio continuano però nella loro utopica ricerca della via della felicità e dell’emozione attraverso l’Aufguss.

Già: felicità ed emozione, prima della Dittatura avevano ancora un senso, un significato, ma oggi?

Sono parole vietate, messe al bando, continuamente denigrate dalla sistematica opera demolitoria dei “mal-esseri”, gli agenti provocatori della Dittatura che non si fanno scrupoli nel manipolare talenti e verità.

La maggioranza dei meister cerca comunque di sopravvivere e sventola tacendo, con negli occhi la paura di incontrare altri occhi, con i sorrisi assurdamente stampati su espressioni ingessate o le labbra serrate in una glaciale chiusura esistenziale.

(terza gettata)

Le essenze non sono la sola paranoia dei meister.

Pensiamo alle bocce di ghiaccio, ad esempio.

Il riscaldamento globale ha ormai annullato ogni riserva di iceberg e l’unico ghiaccio disponibile è solo quello secco.

Mi dicono che in alcune saune alpine si praticano ancora aufguss con il ghiacco vero, grazie solo all’abnegazione di alcuni meister irriducibili che ogni giorno all’alba salgono fino a tremila metri per raccogliere illegalmente la neve ghiacciata dagli ultimi lembi di permafrost rimasti, portandola a valle nei loro frigo-zaini.

La scarsità d’acqua, dovuta allo sperpero degli anni antecedenti la Dittatura, quando dopo ogni aufguss era consentito farsi una lunga doccia – ricordo che proprio qui a Zello si faceva addiruttura sotto un nocciolo! – ha messo i meister nella difficilissima condizione di non sapere come gestire al meglio il calore in sauna.

Anche i mestoli – una volta erano di legno, ricordate? – non vengono più usati, oggi si usano le pipette. Trenta cc d’acqua la dose massima assegnata per ogni aufguss.

Alcuni meister particolarmente virtuosi, spinti a risparmiare gocce d’acqua per ottenere il bonus della Dittatura, riescono ad usarne anche meno.

Ogni goccia risparmiata è una gettata in più concessa, quando si arriva a 10 mila gettate, certificate sul tesserino, si conquista la libertà.

Fino ad oggi, però, nessuno ci è arrivato, si sono seccati tutti prima.

Per sopravvivere, nell’era della Dittatura del Benessere, bisogna essere dei mostri e saper riscrivere con l’asciugamano le regole della fisica.

Sventolare solo due asciugamani contemporaneamente non è più ammesso: il livello base ne prevede almeno tre, ma è consigliato saperne utilizzare quattro o più.

Indispensabile è anche eseguire con successo il “boomerang”, il lancio dell’asciugamano facendolo ritornare in volo al meister, e il “fazzoletto”, la progressiva ripiegatura dell’asciugamano due metri per due in quattro passaggi aerei.

La continua ricerca da parte della Dittatura di nuove vessazioni da infliggere ai meister ha portato all’introduzione nel regolamento di nuove crudeli tecniche sventolatorie: fornendo al meister un asciugamano trattato con una potente sostanza urticante si costringe lo stesso a doverlo lanciare continuamente in aria per toccarlo così il meno possibile con le mani.

E’ uno degli aufguss che vanno per la maggiore e che i nuovi sauna-barbari trovano più divertenti.

E’ come sparare tra i piedi di qualcuno per vederlo ballare.

Ma la resistenza, per quanto timida e disorganizzata, continua.

Sono sorte saune clandestine, catacombali rifugi dove ospiti selezionati che hanno segretamente mantenuto la propria capacità di emozionarsi e di piangere, si ritrovano a notte fonda con i loro meister eroi per celebrare rituali ad alta intensità emotiva.

Il loro motto è rimasto quello di un tempo: “Buona sudata!”.

Condiviso da Mirco

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Mirco