E’ qui lo show 2017

Cronaca dell’Aufguss show 2017: E’ qui lo show di Corrado Zanetti

Condivido la cronaca di Corrado Zanetti sulle qualificazioni al campionato di Aufguss Show 2017

E’ qui lo show – testo di Corrado zanetti

AA Aufguss Show cercansi.
Dico subito: ho assistito a bellissimi Aufguss che mi hanno affascinato e colpito per la loro originalità, eleganza, forza ed empatia, cose belle che si elevano sopra la media (almeno quella che esce da queste prime due qualifiche).

Ho conosciuto giovani Aufgussmeister di rigorosa professionalità, che mettono il proprio talento al servizio di un'emozione,

meister che si annotano sul taccuino i particolari degli altri Aufguss,

che fanno ricerca e danno corpo, in mesi di studio e preparazione, al proprio progetto con grande meticolosità.

I particolari

Ma ho visto anche mazzi di fiori di plastica sparsi qui e là, un fantozziano salvagente giallo attorno alla pancia, foto ritagliate dal giornale, sagome di cartone mal colorate, vasi di paglia con il cartellino del negozio ancora attaccato

Almeno giralo no?

Così il giudice Barberini non se ne accorge.

Una paccottiglia di oggetti qualunque che trasforma la sauna in un ripostiglio: un poco edificante paesaggio visivo lontano dalla pulizia estetica di ogni idea di benessere.
Posso solo immaginare (considerato che i cartellini di voto rimangono secretati fino alla fine del Campionato) la desolante sequenza di voti bassi espressa dai giudici nel parametro "elementi show", categoria nella quale il mapazzone scenico di "Gugliemo" (Marconi), l'unico allestimento che si sia visto sabato, ci faceva un figurone!

"Bicio" ti prego: per il relegation abbassa almeno il volume del telegrafo!

Alessia Zuliani

Chi potrebbe forse abbassare un pelino il volume, ma solo quello, è anche Alessia Zuliani.

La cronaca di Corrado Zanetti: Alessia Zuliani – ‘Ira’: Aufguss show 2017

“Che sia finito il tempo delle favole l’ho capito dal colpo che, con il suo Aufguss heavy metal ‘Una passione, un vizio, una condanna: l’Ira’, 

Alessia Zuliani ha inferto alle mie certezze di libero e consapevole saunista.

‘L’Ira’ sovverte le regole, provoca la tachicardia, mi spaventa, in alcuni passaggi il suo urlo diventa urticante e distorcente.

Esco dalla sauna con i nervi tesi, ma ci sta tutta.

Perchè è la rabbia che è dentro le culture del mondo e il vissuto di ognuno di noi, e Alessia, lasciato il quinto fangoso cerchio dell’Inferno dantesco, me la grida in faccia trattando male tutto.

Sembra avere un conto in sospeso con l’aria e con il braciere, scaraventa le bocce con le essenze sulla stufa (una anche sul soffitto della sauna, dove sono appesi i neon wood) e schizza acqua e ghiaccio da tutte le parti, anche addosso agli ospiti (giudici compresi); getta deliberatamente (autorizzata dalla giuria) l’asciugamano a terra.

Ce la mette tutta per farti stare male, e ci riesce benissimo.

Aufguss psicanalitico, sofisticato e coraggioso, sicuramente controverso e comunque assai più credibile e “vero” di qualsiasi macho gladiatore con la voce registrata.

Da prendere o lasciare.

Lo candido alla finalissima”.

La cronaca di Corrado Zanetti: Claudio Massa – ‘Batman’

“Sono ancora scosso quando ritorno in sauna per vedere Claudio Massa, al secolo “Bruce Wayne: l’uomo dietro Batman”.

Il toscano mi ha messo calma appena l’ho visto entrare di nero vestito, con passo lento e misurato e una mano in tasca: un “attacco” autorevole e carismatico.

Bella l’idea di raccontare la biografia, ignota ai più, del pipistrello-giustiziere: il giovanissimo Bruce al quale uccisero, durante un’opera di Mozart, i genitori; il tormentato ritiro in Cina a scuola da un monaco Shaolin che gli insegna a dominare mente e corpo, ed il ritorno a Gotham, per indossare la maschera simbolo di giustizia ed onestà.

Claudio domina gli spazi della sauna, è ordinato e pulito, muove bene l’asciugamano.

Per “implementare” (orribile termine riportato nel regolamento) il tema, usa pochi oggetti mirati e di qualità (ricordo bene la teiera giapponese di ghisa nera, ne avevo vista un’altra, arancione, alla prima qualifica) e tre coerenti abiti di scena.

La cronaca di Corrado Zanetti: Claudio Massa – ‘Batman’

“Sono ancora scosso quando ritorno in sauna per vedere Claudio Massa, al secolo “Bruce Wayne: l’uomo dietro Batman”. Il toscano mi ha messo calma appena l’ho visto entrare di nero vestito, con passo lento e misurato e una mano in tasca: un “attacco” autorevole e carismatico.

Bella l’idea di raccontare la biografia, ignota ai più, del pipistrello-giustiziere: il giovanissimo Bruce al quale uccisero, durante un’opera di Mozart, i genitori; il tormentato ritiro in Cina a scuola da un monaco Shaolin che gli insegna a dominare mente e corpo, ed il ritorno a Gotham, per indossare la maschera simbolo di giustizia ed onestà.

Claudio domina gli spazi della sauna, è ordinato e pulito, muove bene l’asciugamano. Per “implementare” (orribile termine riportato nel regolamento) il tema, usa pochi oggetti mirati e di qualità (ricordo bene la teiera giapponese di ghisa nera, ne avevo vista un’altra, arancione, alla prima qualifica) e tre coerenti abiti di scena.

Alessia, Claudio, Michael in finale: mi scopro curiosamente in sintonia con il voto della giuria, misteri di questo decimo Campionato.

Al relegation ci vanno la volenterosa Sara Niederkofler ("The Roots of Nature"), l'improbabile sciamano Matthias Mauro ("La leggenda narra...") e Fabrizio "Bicio" Lollini con il suo "Gugliemo" (Marconi), mentre ci potranno riprovare il prossimo anno il giovane altoatesino Ivan Trojer ("Into Darkness"), l'affliggente Cristina Biffis ("Liberi dalle paure") e Paolo Germano con il suo "Splash".

La cronaca di Corrado Zanetti: Robert Gufler e Fabrizio Lanzi

Grazie a Robert Gufler e Fabrizio Lanzi, teneri minatori della Val Ridanna -ci si arriva da Vipiteno(BZ)-, per la grazia e il sorriso con i quali mi hanno raccontato “Una storia lunga 800 anni”.

Mancavano solo le rotaie sotto il braciere carico di galena argentifera, il progettista le ha infatti previste solo per le tende.

Sembrava davvero di essere dentro una delle gallerie del parco minerario di Monteneve, complimenti per i costumi.

Robert e Fabrizio si giocano l’accesso alla finale al relegation round: auguri di cuore minatori.

Grazie a Cinzia Tomasello e Paolo Dell'Omo, istrionici e inappuntabili interpreti di "Dalmatians".

Di lui si conosce l'elegante calligrafia sventolatoria, il magnetismo del suo asciugamano e l'innata teatralità recitativa, cose che Paolo non mi ha certo negato anche in questa occasione; comicamente irresistibile il suo mugolio!

Di lei non avrei sospettato che celasse una doppia identità: sono rimasto infatti piacevolmente sorpreso dalla sua "trasformazione" in Crudelia De Mon, personaggio che ha re/interpretato con grande spontaneità e ironia.

Insieme hanno intrattenuto e divertito il pubblico, meritandosi ampiamente la qualificazione alla finale. Leggero ma di classe.

La cronaca di Corrado Zanetti: Rita Gandolfi e Maurizio Magalotti

Grazie agli “zelliani” Rita Gandolfi e Maurizio Magalotti, per avermi portato fin quassù l’arietta dell’Oasi nudista di Castel San Pietro Terme (“Le libertà nascoste”) e per avermi commosso con le loro raccapriccianti tutine attillate color rosa-carne.

Li ho visti tutti, ma solo dell'ultimo Aufguss posso dire "I was there". Loro me l'avevano detto che dovevo allacciare le cinture, io non l'ho fatto e ho rischiato di franare giù dalla panca per l'impossibilità di contenere le risate. Grazie "Sorelle Bandiera", siete state una scheggia di salutare follia dopo troppe banalità.
La coppia Renato Sonego-Amorino Teston, integrata in via del tutto eccezionale da Pier Paolo Zoni, ha schiantato i passeggeri durante una esilarante turbolenza comica che ha risparmiato solo i quattro giudici, obbligatoriamente costretti a mantenersi impassibili e tetragoni ad ogni ilarità.
Chissà come hanno fatto, si sono comunque fortunatamente salvati .Con "SOS Aufguss (Allacciate le cinture)", le tre hostess in tailleur rosso fuoco, calze a rete e tacco dodici, sorvegliate a vista sulla porta della sauna da due meister piloti d'aereo (gli "aiutanti attivi" Fabbianelli e Rossi) mi hanno squassato la pancia e i polmoni.
Chi mi ha sconvolto di più è stato Pier Paolo Zoni: una arcigna pertica incurvata con la barba valorizzata dal rossetto sulle labbra e da una esagerata parrucca di riccioli color rame: una figura surreale degna di un quadro di Salvador Dalì.
Aufguss Show da avanspettacolo da portare in tournée, compresa la hostess in red (per l'occasione Anastasia Dimitrova) che ho trovato ad aspettarmi sorridente all'atterraggio con un cesto di cioccolatini.

L’articolo integrale è nell’articolo E’ quì lo Show-Confessioni di un Saunista di Corrado Zanetti

Condiviso da Mirco

Leggi anche l’articolo Aufguss show 2017 su Amelia Earhart

Mirco